La piastra refrigerante (nota anche come piastra platcold o piastra per vino) è particolarmente adatta al condizionamento della temperatura del prodotto allo stato liquido, ottimizzando il processo di produzione. Può essere di tipo a canale o alveolare, e al cui interno il fluido refrigerante fluisce in un unico circuito suddiviso da canali di sezione.
Le piastre refrigeranti ad immersione vengono prodotte sia in acciaio inox AISI 304 che AISI 316 e presentano una finitura elettro-lucidata.
L’utilizzo delle piastre refrigeranti è una valida alternativa alle normali serpentine* e ai sistemi di intercapedine.
La piastra refrigerante può essere utilizzata nella costruzione di vari impianti alimentari, chimici, farmaceutici, di tintoria, conceria e di recupero calore. Ma trova il suo utilizzo maggiore in enologia, dove la sua installazione nelle cantine all’interno dei serbatoi del vino permette la termoregolazione dei mosti, assicurando così standard qualitativi elevati e costanti, oltre a garantire un’ottimizzazione del ciclo produttivo.
È in base all’utilizzo della piastra che vengono valutate le dimensioni e le caratteristiche più opportune.
QUALI FLUIDI SI POSSONO UTILIZZARE?
La piastra di refrigerazione fa uso di fluidi di scambio termico. In particolare, possono essere utilizzati acqua, glicole, olio diatermico, vapore, freon e ammoniaca. Tali fluidi possono essere sia da raffreddamento che da riscaldamento.
COME VIENE APPLICATA?
La piastra di raffreddamento è adattabile ad ogni tipo di serbatoio, nelle vasche in cemento o in contenitori di altra natura. In particolare, viene fissata all’interno dei serbatoi in posizione verticale e collegata ad impianti frigoriferi. Per l’entrata e uscita del liquido refrigerante, è completa di attacchi filettati o lisci da Ø ½” (21,3mm), ¾” (26,9mm) o 1” (33,7mm) aventi lunghezza standard 300mm.
COME VENGONO PRODOTTE?
Le piastre refrigeranti (o piastre per vino) vengono ottenute con gonfiaggio ad aria compressa di due lamiere di uguale spessore, unite tramite saldatura a rulli per formare dei circuiti a serpentina e in fine, chiusa con una saldatura perimetrale. Tale saldatura garantisce una ulteriore sicurezza per eventuali perdite del liquido di processo, che potrebbero inquinare o contaminare il contenuto del serbatoio. La deformazione meccanica ridotta, e la circolazione del fluido dell’intera superficie della piastra e anche intorno ai punti di saldatura, rende minimi i rischi di corrosione.
CHE SPESSORE HANNO LE PIASTRE?
Lo spessore usuale della lamiera utilizza è da 1,0+1,0 mm a 1,2+1,2 mm, ma in base al fluido di utilizzo, alle portate e alle perdite di carico, possono essere valutati spessori diversi.
*COSA SONO LE SERPENTINE?
La serpentina è un valido strumento per il controllo della temperatura dei liquidi nei serbatoi, botti e tini, nonché negli agitatori, scambiatori, reattori ed autoclavi. Inoltre, può essere impiegata per il processo di raffreddamento dei mosti e nel riscaldamento dei lieviti per la fermentazione controllata.
La serpentina viene realizzata sia in acciaio inox 304 e 316, presenta dimensioni contenute e può essere sagomata in svariate forme, a seconda delle esigenze del cliente. Inoltre, la serpentina può essere collegata in ingresso e in uscita mediante raccordi filettati, portagomma o semplicemente essere saldata direttamente sul tubo di mandata e di ritorno dell’impianto.
Tutto ciò permette un largo utilizzo delle serpentine nei più svariato campi, tra cui i più importanti sono: il settore alimentare, enologico, lattiero-caseario e chimico.